EDGARDO SIMONE
Piccola esposizione
e
PRESEPE RI-NASCITA
di
GIOVANNI CARPIGNANO
MAP - Museo Mediterraneo dell'Arte Presente - Brindisi
Dal 21 dicembre 2015 al 27 febbraio 2016



“Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli” -  Nessuna migliore affermazione credo si addica al professore Massimo Guastella, curatore scientifico del MAP di Brindisi, per l'impegno preso con se stesso nel promuovere la cultura dell'arte in un contesto spesso sordo a questo tipo di conoscenza.  In un crescendo di eventi è riuscito a curare quello più significativo per la nostra città: la piccola esposizione dello scultore brindisino Edgardo Simone.
Dopo la sua morte, nel 1948, solo  nel luglio di quest'anno Massimo Guastella aveva curato la prima mostra in Italia del noto artista, nella città di Lecce. Ma era nella sua città natale che desiderava riportarlo, e così è stato.
La mostra è stata inaugurata il 21 dicembre 2015 al MAP,  arricchita di nuove opere, fra cui bronzetti, gessi, terrecotte e ceramiche, racchiuse in teche ed esaltate dal blu dei velluti sui quali poggiano, ma anche di scritti italiani e americani, a testimonianza della sua affermazione. Si scopre, altresì, un "Ninì" - come lo chiamavano i familiari - pittore, attraverso un dipinto inedito che ritrae la sorella Leda.



Roma, Urbino, Napoli, Verona, e poi New York, Washington, Detroit, Chicago, alcune delle tappe nelle quali lo scultore si forma, lavora e vede crescere la sua fama. Infine Hollywood, dove muore a 58 anni.



Credo che gli spettasse di diritto ottenere un riconoscimento dalla sua città, per la quale ha realizzato il monumento ai caduti, posto in Piazza Santa Teresa. Non so quanti di noi conoscessero effettivamente Edgardo Simone, al quale è anche intitolato il Liceo Artistico di Brindisi.
Come di consueto non mi dilungo sulla biografia degli artisti. Lascio a chi legge la curiosità e, spero, la voglia di saperne di più, ammirando da vicino le diverse opere recuperate e gentilmente prestate per l'esposizione, da collezionisti privati e dalla famiglia, avendo inoltre la possibilità di vedere, in una stanza attigua alla navata della Chiesa di San Michele Arcangelo, sede del MAP, un documentario sul suo percorso artistico.
Ascoltando, proprio oggi, Massimo Guastella in un'intervista, mi ha colpito un concetto che ha sottolineato, quello dell' "appartenenza". Ecco, concludo questo spazio dedicato al nostro concittadino, regalandovi qualche scatto delle sue opere, con l'augurio che attraverso le stesse possiamo ritrovare tutti il senso dell'appartenenza alla città a cui oggi egli dà lustro, sentendoci parte integrante, riscoprendo in Edgardo Simone uno di noi. 



















Evento nell'evento, in tema col periodo festivo che stiamo ancora vivendo, è stato inaugurato il presepe contemporaneo "RI-NASCITA", di Giovanni Carpignano, noto artista di Palagianello. 

Massimo Guastella con Giovanni Carpignano

Appuntamento che si rinnova dal 2011 al MAP, la realizzazione di presepi, espressione dell'arte contemporanea, è divenuta ormai attesa consuetudine.




Nella sua opera "Ri-Nascita" egli fa rivivere utensili in disuso, ridando loro un senso d'essere, un'utilità, un volto, un'anima, una "parte" in quella che è la più suggestiva scena del nostro credere, della nostra tradizione religiosa, qual è la Natività.
Attrezzi legati all'attività contadina, raccolti e riportati alla vita non più rupestre ma ancor più elevata, quasi spirituale, ferri di recupero sapientemente assemblati fra di loro, impersonano le figure principali del presepe, innalzate rispetto alle altre, quasi a voler significare l'importanza, su blocchi di marmo.




Posto in prossimità dell'altare maggiore, il presepe poggia su paglia, che regala quel senso di calore alla scena, in contrasto alla freddezza del metallo, riportando alla reale concezione, che tutti abbiamo, del presepe tradizionale.






E' un  presepe che, se pur in continua evoluzione, nella sua contemporaneità riporterà sempre all'immagine del più antico mistero della nostra fede, al quale continueremo a  volgere lo sguardo, noi e chi verrà dopo di noi. Il futuro guarderà al passato, come fa la figura aliena posta dinanzi al presepe, una spettatrice che il visitatore non si aspetta di trovare, una sagoma di donna, altra opera creata da Giovanni Carpignano con bulloni saldati, che quasi adorante, tace. Il domani che è fatto di ciò che appartiene al passato, che osservando in silenzio ritrova le sue radici.




Daniela Tateo 



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