PRESENTAZIONE DEL LIBRO
DI EMANUELA CARNITI
"ALDA MERINI, MIA MADRE"




Nella suggestiva cornice del Palazzo Imperiali di Francavilla Fontana si è svolto uno dei più magici incontri che avrei mai potuto vivere: quello con Emanuela Carniti, figlia della più amata poetessa del Novecento Alda Merini. 
A prima vista ho pensato che avrei potuto riconoscerla ovunque, data l'impressionante somiglianza alla madre, e quando me la presentano mi colpiscono i suoi occhi chiari ma profondi, il suo sguardo attento e intenso, di chi davvero vuole sapere chi sei. Lei ti guarda fissa e vuole ascoltare ciò che dici. È una donna semplice e proprio per questo mi rendo conto che ciò che attira il pubblico è lei per se stessa, è la sua persona e la sua incredibile storia.
Nell'ascensore vetrato, con lei, realizzo chi ho davanti e mi sembra una situazione surreale, vorrei porle mille domande ma so che risponderà a tutte nel corso della serata, per cui mi limito a confermare che lavoro al Miur, come le è stato detto dalla nostra amica in comune, la quale ci tiene a sottolineare che, con mio marito, veniamo da Brindisi.


Il Prof. Gerardo Trisolino, Emanuela Carniti e il Dott. Silvano Trevisani

La serata è  magistralmente condotta dal caro amico Prof. Gerardo Trisolino, saggista e pubblicista, e dal Dott. Silvano Trevisani, giornalista e scrittore, i quali svelano racconti inediti e curiosi della poetessa Alda Merini, arricchiti da particolari generosamente regalati da Emanuela Carniti. Vengono toccati tutti i punti più salienti della vita di Alda Merini: la sua personalità, i due matrimoni, il soggiorno a Taranto, la sua malattia, la sua poesia, tutti i retroscena di ciò che abitualmente è nella conoscenza di chi scrive e di chi legge su di lei. Insomma, tanti piccoli ma al tempo stesso grandi e preziosi particolari che la scrittrice racchiude nel suo libro: "Alda Merini, mia madre".


 


Emanuela somiglia alla madre un po' anche nella voce; l'ascolto e mi viene in mente un'intervista fatta ad Alda Merini della quale mi aveva colpito il tono pacato e lento della sua voce, come se portasse il peso del vissuto.
Tra una "confidenza" e l'altra dell'autrice vengono lette alcune poesie dagli studenti del Liceo Scientifico "Ribezzo" e dell'ITST "E. Fermi" di Francavilla Fontana, col dolce e delicato sottofondo di un violino, mentre si susseguono immagini private della vita della poetessa. Praticamente un sogno.




Il tempo vola e due ore non bastano e non appagano la curiosità e la voglia di sapere e di capire, ma soprattutto non bastano per stare con Emanuela. Per fortuna c'è il suo libro, una sua dedica, qualche foto da scattare, per custodire gelosamente un momento straordinario, irripetibile per me.








Emanuela Carniti è disponibile e gentile con tutti, è stanca per gli eventi degli ultimi giorni, ma non si sottrae affatto alle foto di rito, anzi, sorride e si preoccupa che sia "venuta bene" nello scatto. Non si mette in posa, no, è spontanea e ti abbraccia. Questo fa di lei una grande donna, una donna che ha vissuto una vita non facile, figlia primogenita di una madre impegnativa, una donna che forse figlia lo è stata poco, ma che spesso si è ritrovata a fare lei, da madre, alla sua mamma. Una grande scrittrice che ha voluto mettere un punto fermo, chiaro, su ciò che si è detto e scritto su Alda Merini, che ha voluto raccontare la sua verità, la "vera" verità, semplicemente, senza filtri.





Io, Emanuela Carniti e il Prof. Gerardo Trisolino



Daniela Tateo


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