ARJAN KALLCO
IL POETA GENTILE VENUTO DA LONTANO





Conosco Arjan Kallço tramite l'iniziativa della poetessa salentina Emanuela Rizzo "#iostoacasaequestaseravileggounapoesia", progetto nato nel periodo di isolamento forzato causato dalla pandemia Covid 19.
Arjan Kallço è una presenza gentile e discreta nel gruppo dei poeti aderenti all'iniziativa, si mostra subito come un poeta ispirato dalla sua toccante esperienza che lo accomuna alla sua gente, il popolo albanese. Chi di noi italiani e, in particolar modo noi brindisini, non ricorda lo sbarco del 7 marzo 1991 di 25 mila fratelli albanesi sulle nostre coste? Brindisi accolse in un abbraccio tutti loro, come meglio potè.
Ma prima di parlare delle sue poesie ci tengo a raccontare un po' di lui.
Arjan Kallço nasce  a Korça, in Albania il 22 novembre 1967. Sempre a Korça frequenta la scuola media superiore (1982-1986) e prosegue con gli studi in Storia e Filologia presso l'Università di Tirana (1986-1990), laureandosi in Lingua Italiana. Nel 2012 consegue un Master in Filosofia sociale, presso l'Università di Korça.
Negli anni dal 1992 al 1999 insegna presso il Liceo Linguistico Faik Konica e nelle scuole di ogni ordine e grado.  Dal 1998 al 2014 insegna presso l'Università Fan S.Noli di Korça. Attualmente svolge l'insegnamento nelle scuole medie della provincia di Korça.
Inoltre, collabora con l'Istituto Italiano di Cultura, insegnando ai corsi Roma Tre e CELI ed attualmente collabora con La Dante.
E' per ben tre volte borsista del MAE italiano a Perugia, negli anni 1996, 2001 e 2009, dove svolge ricerche e studi vari sulla lingua e letteratura italiana.
In collaborazione con l'Ambasciata d'Italia a Tirana organizza nel 2008 due giornate di Conferenze Internazionali all'Università di Korça.
Attiva è la sua partecipazione a diversi convegni e conferenze, a Salonicco, a Tirana, a Cracovia, a Korça stessa, lo è anche in Italia a Morra de Sanctis, a Lecce, e poi a Bagna Luka, a Skopje, a Sofia. Ultimamente è stato a Tetovo, a Ocrida, a Tirana e a Elbasan.
Inoltre a Korça, nel 2015 al Simposio sulla filosofia, partecipa a convegni sulla filosofia negli anni 2015, 2016, 2017, 2019.
Prende parte al Congresso Internazionale di poeti - Associazione Pegasi, fra Tirana e Pristina; a Convegni sulla letteratura e cultura a Tirana nel gennaio del 2014.
Ma la sua attività non si ferma, infatti scrive articoli su ricerche e studi che pubblica su giornali, riviste, anche all'estero, come in America, Grecia, Macedonia del Nord, Romania, Italia, Kosovo, Olanda, Francia.
La sua passione è la poesia, la prosa, il giornalismo e la traduzione.

Ma veniamo, adesso, alla sua attività di scrittore.
Arjan Kallço è autore di molte pubblicazioni:

Proverbi della lingua italiana, traduzione nel 2000;
Poesie italiane sull’amore, traduzione nel 2003;
Racconti di scrittori italiani degli anni ’80 , traduzione e molti poeti anche moderni;
Il Buon vecchio e la bella fanciulla di Svevo, traduzione pubblicata in albanese nel 2010;
La tua immensità mi ubriaca, che raccoglie poesie scritte durante i soggiorni in Grecia e le varie edizioni in due lingue;
Immagini di vita sussurrate,  nel 2013, libro di poesie scritte in Italia;
Aleggiare nelle stagioni in lingua Albanese;
I sogni si infrangono in fretta, nel novembre 2011 viene pubblicato il volume di racconti in albanese;
Antologia di poeti contemporanei italiani, traduzione nel 2015;
Scintille di luce fra le nuvole, nel 2015 in albanese;
La danza delle foglie, il volume Haiku in italiano nel 2016;
I versi sentono la mancanza, il volume Haiku in albanese, nel 2016;
Aleggiare nelle stagioni in lingua Albanese, ripubblicazione del volume nel 2016;
La saggezza non e’ mai troppa, favole tradotte in Albanese, nel 2016;
Passi in libertà, racconti in lingua italiana, nel 2017;
Note primaverili, poesie in tre lingue 2017;
Tetovo della poesia, traduzione di poesie di G. Napolitano 2017, 2018;
Tempesta dell’anima, poesie in Albanese 2017;
Il bacio del silenzio, haiku in lingua italiana 2018;
La nostalgia ha ali di aquila, poesie tradotte di P. Bruni 2018;
Il tempo vive nel poeta, (poesie) settembre 2018;
La tua immensita’ m’inebria, (traduzione in inglese) dicembre 2018;
La tua immensita’ in due lingue (inglese-italiano), janar 2019;
Note primaverili in alcune lingue e ultimamente anche in spagnolo.


Inoltre partecipa a molti concorsi in Italia e Albania e diverse sue poesie compaiono nelle rispettive antologie.
Arjan Kallço è un letterato bilingue e pubblica su siti di poesia e prosa in due lingue, albanese e italiano.
Da tempo, inoltre, collabora con la poetessa italiana Gabriella Gruber, assieme alla quale coinvolge gli studenti nella partecipazione a concorsi internazionali di poesia, ma anche con tante associazioni di poeti nel mondo.


Diversi anche i premi che Arjan Kallço vince:

Premio per la traduzione, Le serate di Poesia, Korça
Il miglior studioso per il 2013, Associazione Pegasi Al
Un poeta per l’Europa, Roma 2014
Premio del Festival di Struga 2014
Vincitore Premio ART, primo classificato, Dulcigno 2014
Vincitore Premio ART, secondo posto, Dulcigno 2015
Vincitore Premio ART, terzo posto, Dulcigno 2016
Vincitore, Video Poesie, terzo posto Italia 2015
Medaglia d’oro “ Alessandro Magno”, Salamina, Grecia, 2016
Vincitore del premio Rilke, Tetovo 2018
Vincitore del premio “I poeti fioriscono al buio”, Italia 2019
Insignito del premio all’eccellenza, Follonica, Italia 2019
Vincitore del premio “Gli ambasciatori del sorriso”, Napoli, Italia 2019
Insignito del premio alla carriera, Aulla, Italia 2019

Questa presentazione certamente "apre un mondo" sulla conoscenza di un uomo di cultura, un poeta di spessore che certamente non si improvvisa tale, ma che giunge alla Poesia con un bagaglio culturale di tutto rispetto, che arricchisce via via nel corso della sua vita, alzando di volta in volta l'asticella del suo sapere.
Mi soffermerò su una delle sue pubblicazioni del 2013, " Imazhe te shkruara jete" - "Immagini di vita surreale", una raccolta di poesie scritte durante il soggiorno in Italia.
Mi colpisce subito la dedica riportata in prima pagina, che mi riceve calorosamente nell'approssimarmi alla lettura del libro, come sa fare un bravo padrone di casa:

 A tutti i miei amici italiani,
che nel corso degli anni mi han dato parte dell’anima loro.
Con gratitudine.
Arjan Kallço
Il testo esteticamente si presenta subito differente dai soliti, per copertina ed interno, finemente decorato da ghirigori d'inchiostro e piccoli disegni floreali, che donano un tocco retrò, romantico e nostalgico.
Le poesie di Arjan Kallço rappresentano un susseguirsi di fermo immagine che raccontano scene toccanti di un viaggio doloroso ma al tempo stesso colmo d'amore e di speranza. Poesie intrise di sofferenze e nostalgia, di amore e ricordi, che narrano di partenze e addii, di riflessioni interiori e solitudini.
Una storia, quella sua e dei suoi connazionali, vissuta in un difficile periodo storico, che racconta principalmente in alcune delle poesie nella prima delle tre parti in cui è divisa la sua opera. In questa sezione le poesie sono pubblicate in entrambe le lingue, Albanese e Italiano, in un connubio perfetto.
Di questa prima sezione vi riporto qualche poesia.

Ti saluto

La nave sta salpando
verso coste pugliesi.
Lascia dietro
il porto antico,
luci,
amori.
Ti saluto caro amico,
ti saluto.
Porterò dietro la tua giocondità.
Conserverò i ricordi vivi
nelle straniere città.


Filosofia

Il momento del distacco
è molto vicino.
I destini non s’incrociano,
il saluto è inevitabile.
Persino i sogni si infrangono.
La tristezza ovunque
invade la città.
Non c’è altra scelta.
Ogni filosofia si ferma:
partire con la partenza.


Le lacrime

Delle lacrime innocenti
scesero sul mio viso.
Piansi.
Fantasticare non serve.
Fiumi non scorsero.
Mari non si formarono.
Onde vorticose inghiottirono
il pianto.
Questi sono paesaggi umani.


Nella seconda parte della raccolta le poesie sonno datate 2001, scritte durante il suo soggiorno a Perugia.

Gli uccelli

Gli uccelli si preparano a peregrinare:
abbandonano i loro nidi bui.
Il canto sentirono ovunque e
da buoni alunni si misero al volo.


La libertà

I giorni si rincorrono
sentendo ogni istante
le orme rintracciate.
Vidi gli occhi lacrimar,
la libertà ferita.


La tristezza

La pioggia d’autunno perugino
non so perché mi dà tristezza.
La vita si spoglia dei propri fiori
si sveglia nuda nei suoi albori.
Il cielo manda giù l’acqua:
voglia di liberarsi
da gravi e pesanti peccati.
Dietro le nuvole il sole, la luna, le stelle
si sentono abbandonati.


Nella terza parte, infine, le sue poesie raccontano dei viaggi del poeta, dei luoghi visitati durante il soggiorno nella città di Perugia, poesie dedicate alle nostre città, come appunto a Perugia, alla città di Ancona,  all'Umbria, al lago Trasimeno. E' anche inserito un Inno all'Italia Unita. Ma Kallço dedica poesie anche a Lucio Dalla, al poeta italiano Mario Luzi, a Papa Giovanni Paolo II, ad un'amica scomparsa, Miryam.


Via dei Poeti

C’è in questa città
una via dedicata anche ai poeti,
anche se piccola e stretta
come tante altre
della vecchia città eretta.
Ci sono passati in essa
tutti quanti, nessuno escluso,
con l’anima piena di ardore
e preoccupazioni, ma non
osarono proclamarsi re.
Al nome ne aggiungi altre tre,
di lettere.
E ogni poeta di questa terra
silenziosamente, senza clamore
diventa Padre.


Scorci di buio sull’Umbria

La notte sta scendendo
piano, e il tramonto
dietro la sfera è già
diventato alba.
Le città illuminate
passano in rassegna
davanti a noi, mentre
la macchina corre
destando la calma silenziosa
della sera
Gli alberi testimoni muti
addormentati
sotto il fresco d’autunno
sembrano scheletri presi
per mano che non si muovono.
Il lago pare riposarsi,
infuocato da qualche raggio
ribelle la cui scia
lo attraversa per il lungo.
Tutto sta riflettendo sul giorno
appena trascorso,
per prepararsi al domani.
Quando tutto ripalpiterà
di aromi.


Il lago di Trasimeno

Tu taci nella tua calma
planetaria questa sera,
non agitato dai venti forti
che alzano in vortici
l’acqua sonnecchiante.
Anch’io taccio:
di fronte a te sto rimirando,
forse esaltato
dal tramonto e dalla sera
che i colori su di te
versa in un misto
rossonero che altrove
mi porta tra i ricordi vaghi.
Niente può turbarci.
Perfino la luna capziosa,
s’è ingelosita.
Sono alla tua riva e
un bicchiere
con amici a bere.
I ricordi sono illusioni
dopo ogni battaglia effimera.


Poesie intense, cariche di dolcezza, come l'animo di un poeta che cerca la pace, che cerca l'Amore, attraverso l'altro, attraverso la natura, attraverso le coste raggiunte, perchè solo l'Amore metterà fine alle guerre. Arjan Kallço parla dritto al cuore con quella delicatezza che contraddistingue la sua persona, come intimorito, ben attento a non far male, ben attento a non ferire, lui che ha conosciuto il dolore. Si avvicina discretamente al fratello straniero che l'accoglie, quasi per non disturbare. Il suo accostarsi a me con la sua poesia è stato come ricevere una carezza, leggera e tenera.
Concludo con due delle sue poesie che descrivono il poeta meglio di tante mie parole: la prima che definirei un soffio leggero d'amore, e la seconda, concedetemi, una poesia dedicata alla mia Brindisi, nella quale questo grande uomo è entrato timidamente, un poeta che ha bussato alle nostre porte come se lo avesse fatto ai nostri cuori, nel grigio di una sera.


Sguardo vagante

Ti abbraccio delicatamente,
ma temo di sfiorarti il corpo.
Ogni carezza misura
il tuo sguardo vagante
come se la nave il porto
lasciasse ansiosa per paura.



Il porto di Brindisi                                                                    

La sera è scesa grigia sul porto di Brindisi,
ma le porte pesanti sono tuttora aperte e
ospitano i viaggiatori lontani che bussano
da buoni ospiti.
Fra di loro anche un poeta
bussa lentamente su di esse
con la grande apprensione
ed il pegno della timidezza nell’anima,
con la speranza di non rovinare la sua quiete.
Le ciocche mosse dal vento
s’alzano in volo e poi ondeggiano
sotto i riflessi delle luci intorno accese,
brillano assieme al profumo del mare.
Le navi come le città dopo le battaglie
contro le onde travolgenti della vita,
ormai ancorate al molo,
hanno suonato il segnale della pausa e
non provano nessun desiderio
di rompere lo status quo.
Dormono pure le potenti ali
un po’ arrugginite dall’umidità e stanchezza,
solo gli occhi sono chiusi,
perché il cuore in attesa è pronto
a ricominciare il lavoro all’alba.
La gente, appena scesa sulla terra
corre stordita,
il sonno è un uccello fuggiasco
ed il tempo è prezioso da sciupare.
Perciò osano pure di notte
come le api a ricominciare.


Arjan Kallco




Buona vita, Arjan Kallço, poeta gentile.

Daniela Tateo


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