COSIMO EPICOCO E LA SUA ARTE "ROSSA"
 
 
 
Ho avuto il piacere di conoscere il Maestro Cosimo Epicoco al MAP, Museo Mediterraneo dell'Arte Presente di Brindisi, in occasione dell'inaugurazione della  mostra personale, tenutasi sabato 28 settembre, presso la Chiesa di San Michele Arcangelo, in concomitanza con l'edizione 2013 delle Giornate Europee del Patrimonio. E' un progetto site specific Pale d'Altare, a cura del Professore Massimo Guastella. Non potevo perdere questa occasione, perché, pur essendo nativo di Ceglie Messapica, Cosimo Epicoco vive a Roma. Dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte di Grottaglie e l'Accademia di Belle Arti a Lecce, oggi è Maestro d'Arte presso l'Istituto dell'Opera Don Guanella di Roma. Nonostante i suoi innumerevoli riconoscimenti ciò che si apprezza è la semplicità e la disponibilità di un grande artista, un "nostro" artista che chiede di essere chiamato per nome e non Maestro...
Ciò che colpisce maggiormente a prima vista il colore predominante delle sue opere, un rosso arancio, un colore simbolico, il colore del sangue e in quanto tale della vita.
Le Pale d'Altare sono tre:
Quella frontale
 
Quest'opera, dal titolo "Il Male è vinto", rappresenta l'Arcangelo Michele, vittorioso dopo la lotta contro il demonio, quindi il male, uno stupendo olio su tela.
 
 
Sulla destra dell'altare centrale
 

 
Suggestivo olio su tela dal titolo "Aldilà". Raffigura l'immagine che l'autore ha della vita oltre la vita, di un'altra vita, lasciando libera anche l'immaginazione dell'osservatore, che certamente ama pensare che chi ci ha preceduti non ci ha abbandonati,  che i nostri cari forse non sono così lontani, ma sono presenti, divisi da noi solo da un impalpabile velo, dietro al quale ci osservano... vederlo da vicino dona un'emozione fortissima!
 
 
Alla sinistra dell'altare centrale
 
 
Altra bellissima opera, intitolata "L'insostenibile gravità terrena",  effettivamente è una dedica dell'autore ad un suo amico scomparso. Suicidatosi, fluttua verso il cielo legato ad un palloncino. Abilissimo il Maestro nel rappresentare la leggerezza del corpo abbandonato nell'aria. 
 
Sono presenti altri  quadri, di piccole dimensioni:
 
 
"Redpages" è il titolo. Cosimo Epicoco ha dedicato diverse sue opere, che invito a vedere, alla donna ed alla sua condizione negli anni. Una donna spesso messa in disparte, una donna che deve tacere, che non ha il diritto di parola, fino ai giorni nostri, nei quali si parla di femminicidi. La donna che tace ha le labbra chiuse, strette fino a divenire quasi viola.  
 
Poi l'umanità, la sensibilità, la nobiltà d'animo e  il rispetto del Maestro verso la donna esplodono, a mio parere, in questo suo meraviglioso gesto di generosità e d'amore che ha racchiuso in un'opera che s'intitola "Evarewind"
 
 
Eva è la prima donna ad aver peccato, ed è come se ogni donna porta addosso il fardello della colpa. Cosimo Epicoco compie con i suoi pennelli un rewind, un ritorno nel tempo, laddove una fanciulla adolescente è ancora ingenua e pura, esposta al peccato. Nel cesto ci sono sei mele, con quella che la giovane ha in mano le mele sono sette, i sette vizi capitali. Epicoco paternamente la protegge dal male, non disegnandole la bocca, per impedirle di mordere la mela, per impedirle di peccare.
 
Che dire, grazie Maestro, grazie perchè rappresenta superbamente il nostro sud, la nostra terra, grazie per il suo amore per la donna, grazie perché conosco il suo amore verso i meno fortunati di noi, grazie per averci donato il suo talento.

 

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