IL "FARINELLI BROSCO"
 di
RICCARDO CANNONE
 
 

Non vi è mai stata alcuna occasione in cui le mie aspettative verso gli eventi organizzati dal MAP di Brindisi siano state disattese e, per questo in particolare, le aspettative erano tante.
Nella sempre affascinante atmosfera della Chiesa di San Michele in via Tarantini a Brindisi, un cortometraggio. E' il secondo evento dell' "Open Days 2014", sabato 30 agosto.
 



Un cortometraggio, ispirato al più famoso dei castrati della storia del canto lirico, Carlo Brosco, detto il Farinelli. Sceneggiatore e regista Riccardo Cannone, Direttore  della fotografia Giulio Pietromarchi. Una vicenda umana tragica che pur essendo sfociata nel successo, racchiude la solitudine e la sofferenza di tanti bambini che, come lui, hanno subito questa crudele pratica.
Tutto parte dal divieto della Chiesa posto alle donne di cantare nei luoghi di culto, per cui la miseria delle campagne italiane spinge tante famiglie a sottoporre i propri bambini alla castrazione, nella speranza di un futuro migliore.
Il cortometraggio è breve, ma intenso. Sin dalle prime immagini sento che trasmette emozioni forti. Un unico luogo, la scena si volge nella chiesa di San Nicola di Andria, dove Farinelli è stato battezzato. Un primo piano, è quello di un bambino, non ancora adolescente, bello, bellissimo direi. Il suo sguardo si stacca dalla telecamera per volgersi alle ricchezze barocche della chiesa.


Il silenzio è rotto dal suono delle campane il cui rintocco, che percepisco di un'estrema tristezza, pare accompagnare il bambino nel suo camminare lungo la navata. In un bianco e nero malinconico della scena, quel suono lascia il posto al canto. Indescrivibile.



Dal fonte battesimale si ristacca lo sguardo, per ritornare alla telecamera, a noi che guardiamo, a me. Quei lunghissimi secondi in cui quello sguardo è quasi accusatorio, sembra chiedere perché, quello sguardo così bello ma così difficile da reggere, così dolce ma al tempo stesso severo, silenzioso ma così eloquente.
Il cortometraggio termina così, lasciandomi basita. A quanti bambini è stata tolta la spensieratezza dell'infanzia? A quanti bambini è la stata rubata l'adolescenza? A quanti bambini è stato impedito di diventare uomini e vivere la gioia del formare una famiglia?
In pochi minuti il regista ha sapientemente coinvolto noi spettatori, regalandoci anche il backstage "Voce Bianca", realizzato da Antonio Cristiani e Vincenzo Napolitano.
Riccardo Cannone si laurea in Istituzioni di Regia al DAMS di Bologna, ma le sue origini sono di Andria, nel nostro Sud, al quale dimostra di essere legato, tanto da voler raccontare  sì di riprovevoli avvenimenti, ma anche di quanta cultura e celebrità ha generato la nostra terra.


Un grazie a lui, quindi, alla sua professionalità, alla sua sensibilità, con l'auspicio di vedere presto i progetti ai quali sta lavorando.
Ed un grazie al MAP, nella persona del Professore Massimo Guastella, sempre attento a scegliere il meglio per noi fruitori della bellezza dell'arte in tutti i suoi aspetti.


Voglio concludere, appunto, con questo concetto di bellezza dell'arte, che riesce a prevalere e trionfare su ogni bruttura dall'uomo stesso compiuta, che ci  compiace e ci consola dalle sofferenze che la vita comporta, la stessa arte che probabilmente ha saputo consolare Carlo Broschi, il Farinelli, o, come insignito dal Professore Patrick Barbier: "Un Dieu du Chant".  
  

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